Le allergie alimentari rappresentano una reazione anomala del sistema immunitario nei confronti di specifici alimenti. Negli adulti le più comuni allergie alimentari sono causate da pesce, molluschi, arachidi e noci, mentre nei bambini sono comuni le allergie a uova, latte, arachidi, soia e frumento. La reazione allergica è nella maggioranza dei casi mite, solo in casi gravi si può arrivare ad una reazione pericolosa chiamata shock anafilattico, che può essere letale.
Quali sono i sintomi di una allergia alimentare?
I sintomi di una allergia alimentare sono: prurito orofaringeo o gonfiore della lingua, orticaria, vomito, diarrea o dolore addominale con crampi, eczema, restringimento della gola con problemi respiratori, pressione sanguigna bassa. Per poter diagnosticare una allergia alimentare bisogna escludere ad uno ad uno i vari alimenti sospettati di causare allergia e per fare questo si può ricorrere ai test sulla pelle o ad un esame del sangue, che determina la presenza di IgE totali e di IgE specifiche (immunoglobuline di classe E, tipiche dell’allergia) nei confronti dell’alimento sospetto. L’unico modo di evitare i sintomi, una volta scoperta un’allergia alimentare, è quello di evitare l’alimento che scatena la reazione allergica.
Si può scoprire di essere allergici da adulti?
Sicuramente si. Si pensa spesso che le allergie alimentari si manifestino da bambini ma in realtà il 45% delle allergie alimentari viene scoperto da adulti, come dimostrato dai dati recentemente presentati al meeting annuale dell’ American College of Allergy, Asthma and Immunology dal prof. Ruchi Gupta (professore di pediatria e medicina alla Feinberg School of Medicine, Northwestern University). Il suo gruppo di studio ha infatti analizzato 40.477 persone provenienti da diversi gruppi etnici nell’arco di un anno (Ottobre 2015-Settembre 2016) e poi ha calcolato la prevalenza delle allergie. Circa la metà circa dei pazienti allergici aveva sviluppato allergia da adulto. Le allergie più comuni sviluppate da adulti comprendevano molluschi (3.9%), arachidi (2.4%), noci (1.9%) e pesce (1.1%). La prevalenza di allergie ai molluschi e alle noci è risultata paragonabile a quella dei bambini.
Qual è la differenza fra allergia e intolleranza agli alimenti?
Molte reazioni avverse agli alimenti sono causate piuttosto che da una allergia da una intolleranza alimentare, che può dare sintomi simili a quelli dell’allergia. Una vera allergia è causata da una reazione immunitaria che agisce a livello sistemico e quindi su vari organi e può avere conseguenze anche gravi. I sintomi di una intolleranza alimentare sono invece di solito molto meno gravi e spesso limitati a problemi digestivi. Infatti i problemi si avvertono solo quando si supera una certa quantità dell’alimento a cui si è intolleranti. Esempio classico di intolleranza è l’intolleranza al lattosio, che può essere prevenuta consumando latte privo di lattosio, essendo questa intolleranza causata dalla mancanza della lattasi, l’enzima specifico che permette di digerire il lattosio. Le intolleranze agli alimenti comprendono le seguenti condizioni:
- Assenza di un enzima necessario per digerire completamente un cibo (per esempio la lattasi per la digestione del lattosio)
- Sindrome dell’intestino irritabile, un disordine cronico dell’intestino che causa crampi addominali, stipsi o diarrea
- Sensibilità ad additivi negli alimenti che può causare attacchi di asma (per i solfiti presenti in alimenti conservati e vini imbottigliati)
- Stress ricorrente o fattori psicologici possono malessere collegato all’assunzione di alcuni cibi per ragioni ancora però non conosciute
Per evitare gli effetti delle intolleranze alimentari è necessario limitare l’assunzione dei cibi che ne sono la causa ma non si realizzano mai eventi paragonabili alla anafilassi.
Fonti:
- NIH: National Institute of Allergy and Infectious Diseases
- Gupta R, et al. Abstract OR077. Presented at: ACAAI Annual Scientific Meeting; Oct. 26-30, 2017; Boston.
- Wikipedia